dimanche 16 novembre 2008

Siculiana e il Cristo nero

Siculiana e il Cristo nero
creato da Gian Joseph Morici - Ultima modifica 20/04/2008 20:37
Nel mese di maggio, si festeggia a Siculiana il Cristo nero.
In occasione della festa, ai primi di maggio, gli emigrati tornano in paese e i fedeli sfilano a piedi scalzi.
Si narra, che la statua del Cristo appena spirato, fu commissionato dagli abitanti di Burgio.
Mentre veniva trasportato per essere consegnato, la leggenda vuole, che i due portatori incaricati, si fermassero a riposare presso l’antico casale di Siculiana.
Posata la cassa con il Cristo in una stalla, i due presero a riposarsi.
Passava da lì un cieco, il quale ignorando il contenuto della cassa, vi si sedette sopra.
Arrivati i portatori, ingiunsero al poveraccio di alzarsi immediatamente e fu allora, che costui si accorse che ci vedeva.
Diffusasi la voce del prodigio, gli abitanti del paese portarono il crocifisso in processione alla chiesetta del castello.
Una seconda leggenda, narra di una vecchietta, che sognò il crocifisso che le chiedeva di liberarlo dall'interno di una grotta, dove due ladri che avevano trafugato la cassa, convinti che contenesse preziosi, lo avevano riposto.
Gli abitanti di Burgio, appresa la notizia del rinvenimento del crocifisso da loro commissionato, ne reclamarono la restituzione.
Da ciò ne derivò una disputa tra i due paesi che si contendevano il diritto di possesso della statua.
Non potendo arrivare a soluzione alcuna, i contendenti vennero ad un patto.
La statua sarebbe stata trainata da boui, fino ad oltrepassare il torrente Catania e solo se ciò non fosse accaduto, avrebbero letto in questo evento la volontà del Cristo di restare a Siculiana.
La leggenda vuole che i buoi si rifiutarono di oltrepassare il torrente e così il Cristo rimase ai siculianesi.

lundi 27 octobre 2008

Ricordo Calogero

A Siculiana, un giorno in 1955



Chi è ? Chi era ?
Dramma

Ucciso ... si è stato ucciso

la gente, le vicini, tutto il paese sapeva

il colpevole ?
un ladro, un ripreso di giudizia
vicino di casa...
Gelosia, malvagità,
male via, odio... perchè ?

Qualche colpa di pistola
in campagna e poi via

Unico,
lui era il figlio della famiglia
in mezzo a 5 sorelle
Giovane, solo 25 anni
Lavorava la terra
Generoso, bravo, coraggioso
Tutti parlavano in bene di lui
Doveva partire in America ...


E scomparso ma rimane sempre
nel nostro cuore

Era il nostro zio

Perdendo lui
la nonna è rimasta
vestita di nero per sempre e col il cuore spezzato
La nonna è morta in America
e i manifesti sui muri di Siculiana
quando arrivó il suo ultimo giorno
sembrano aver stato scritti per Calogero
"adesso figlio mio sono con te"

Ogni anno in memoria per lui
e per tutta la famiglia
si parla del tempo passato

Maledetta questa vita
piena di pene
perchè ?

Oggi in figura
domani in sepultura

Che vita triste
quando arriva
la festa dei morti

Riposa in pace
nel tuo piccolo cimitero di Siculiana
zio Calogero

Pasqualina

jeudi 4 septembre 2008

Siculiana non è un film

http://altsiculiana.blogspot.com/


Notti pi notti, vampati pi la strata,machini, chioschi, na radiu arrubbata,a Siculiana li tempi cangiaru,lu mezzagustu ncumencia a ghinnaru.
Ni stu paisi senza cchiù scantu,li dilinquenti su jttati a lu sbantu,ti trasinu intra mentri ca mangi,"isati li mani e guai a cu chiangi!",senza pistola, saccu e cazetta,macari tuppianu, lu capu s'assetta,mangia cu tia, si piglia u cafè,senza primura, "tantu cu c'è...""li carabinera andura passaru,vittiru a natri e si nni eru a lu Scaru..ca ddrà è sempri festa, c'è lustru tutti i siri,falò a timpesta, ca ti veni lu piaciri..".
Che bellu stu paisi, paremu in Olanda,drogati, bagasci e na gioventù ca sbanda..la cinepresa ogni jornu n'arripiglia,fina ddru Ruoppolu si fa meraviglia.....
Sterru.

Pubblicata sul blogo da Sterru il 26/1/2007, dopo i ripetuti incendi ad abitazioni, automobili e attivita' commerciali di Siculiana.

vendredi 11 avril 2008

Siculiana

http://www.comunitalia.eu/index.php?page=map&place=Siculiana&Regione_cerca=15&Provincia_cerca=1&Comune_cerca=1955


http://www.prontoimprese.it/sicilia/agrigento/siculiana

50° anniversario di Liberazione

A SICULIANA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ZAMBITO

SICULIANA (AGRIGENTO) 7 AGO.(Italia Estera) - "Il 25 Aprile 1995. I mass-media e il 50° anniversario di Liberazione". È il titolo del libro di Giovanni Zambito, Aletti Editore (pag. 176, 22,50 euro), che verrà persentato domani, 8 agosto, a Siculiana, in provincia di Agrigento. L’incontro si terrà nel Salone del Santuario del Crocifisso, dove oltre all’autore, è prevista la relazione della poetessa Giuseppina Mira e del giornalista Gaetano Ravanà. Moderatore Don Salvatore Raso, Arciprete di Siculiana.
Il volume fa una panoramica sull’attenzione riservata dalla stampa italiana al cinquantenario della Liberazione, quando cioè nel lontano 1945 l’Italia, in particolare la parte settentrionale, fu liberata dall’occupazione nazista e fascista."Quante volte si sente dire in discorsi importanti o si legge nelle pagine introduttive di un libro o un saggio di storia – afferma Zambito - che per l’uomo di oggi è essenziale non perdere il ricordo di ciò che è stato nel suo passato; di considerare che non si è altro che il frutto del proprio trascorso sia individuale che collettivo!. Questo lavoro potrebbe essere benissimo inquadrato in un’ottica del genere. Qui non si fa riferimento solamente all’uso che l’informazione fa del passato ma anche a un certo modo di scrivere che a tratti risulta piacevole e originale, a volte pomposo e prolisso. Ovvio lo spazio attribuito agli storici che per il Cinquantenario della Liberazione hanno scritto, commentato ed elaborato ricostruzione storiche".

Zambito raccoglie infatti le testimonianze di quanti hanno vissuto quel giorno, sia in qualità di soli testimoni, che di quanti parteciparono alla Resistenza. Inoltre riesce a raccogliere il ricordo di Norberto Bobbio, che rappresenta la tradizione antifascista laica.
Presenti nel libro anche note di costume e di curiosità dell’epoca attraverso il contributo delle iniziative pensate in vista dell’anniversario di Liberazione.
Viene inoltre descritta l’Italia del giorno dopo la Liberazione, come la notizia viene appresa nelle principali città italiane, da Milano, a Roma, a Napoli e poi come i media hanno trattato nel corso degli anni i vari anniversari fino al 50°.

"Alla fine della ricerca – evidenzia l’autore - di una cosa mi sono maggiormente convinto: nel nostro bel Paese non ci si stanca mai di creare "vespai di polemiche" pure per questioni e diatribe che potrebbero benissimo arrivare a una definitiva e pacifica risoluzione tenendo sempre presenti le diversità di pensiero legittime in una democrazia. Per non parlare del poco diffuso senso patriottico. Qualche miglioramento a livello di sensibilità a tal riguardo si è registrato da quando Carlo Azeglio Ciampi è diventato Presidente della Repubblica. Con i suoi continui e pertinenti richiami alla comune nostra identità patriottica, in nome di una comune appartenenza alla Nazione, sembra aver ridestato orgogli sopiti e intorpiditi. È stato Ciampi ad aver reso il 2 giugno di nuovo festa nazionale, con tanto di rosso nel calendario e ad aver restituito lustro alla parata della Repubblica con una partecipazione massiccia della popolazione".
"Proprio l’ex Capo dello Stato, tramite il Segreteriato Generale del Quirinale, - spiega - mi ha fatto pervenire alcuni passi di suoi discorsi fatti in occasione della celebrazione del 25 aprile del 2003 e del 2004, una festa che rappresenterà sempre un momento di formazione civile, di memoria, di speranza per il futuro, di riflessione sui valori che uniscono, tengono viva e vitale la Nazione: i valori della Costituzione repubblicana".

"Nell'analisi degli articoli o delle cronache televisive – commenta Giovanni Zambito - si è tenuto conto anche di come certe notizie sono state riportate e la rilevanza che hanno assunto sia all'interno della stessa testata sia nel dialogo e nel confronto generale sull'argomento. È indubbio che la festa del 25 aprile pone tuttora interrogativi, suscita dispute e sollecita pubblicazioni. Tutto ciò non fa che con¬fermare che la memoria della Resistenza è un patrimonio ancora vivo, capace di unire e ispirare forze politiche e culturali diverse che si riconoscono nei valori comuni dell'antifascismo, dall'area cattolica a quella liberaldemocratica, dall'area socialista a quella marxista della sinistra radicale".
Il primo volume analizza, infatti, le caratteristiche del dibattito politico sulla memoria della Resistenza attraverso la lente dei discorsi pronunciati in occasione della Liberazione dalle più importanti cariche istituzionali - da Gronchi a Ciampi - e dai politici più in vista, da De Gasperi a Moro, da Nenni a Togliatti, da Almirante a Fini.
Al centro del secondo volume la memoria del 25 aprile è vista divisa non solo tra fascismo e antifascismo, ma anche per le spacca¬ture interne allo schieramento antifascista: tra una "memoria rossa" (delle sinistre) e una "memoria grigia" (della Dc), una impolitica e una iperpolitica.
"Si è cercato di tracciare – prosegue l’autore - le coordinate fondamentali di un dibattito ancora aperto, che continua a essere vissuto con passione e coinvolgimento anche se non da tutti gli italiani: si pensi ai fatti dell'ultimo anniversario. Una "tiepidezza" nei confronti della ricorrenza è favorita dalla scarsa consapevolezza circa la realtà storica del fascismo, declassato da moderno esperimento totalitario a una "dittatura benigna", a un regime in fin dei conti benevolo, non privo di meriti storici. È pertanto urgente affrontare il nodo storico e storiografico del fascismo: la memoria della Resistenza ne uscirebbe rinvigorita".
"La Einaudi – conclude - ha ripubblicato le Lettere dei condannati a morte della Resistenza con la prefazione di Gustavo Zagrebebky, che con queste parole chiude la nostra rassegna: "Chiunque anche oggi leggerà queste "Lettere" vi troverà un'altra Italia e non potrà non domandarsi se davvero non ci sia più bisogno di quella voce o se, al contrario, non si debba fare di tutto per tramandarla e mantenerla viva nella coscienza, come radice da cui attingere forza".

Giovanni Zambito, nato a Siculiana, è docente di Lettere e Latino al Liceo "Vittoria Colonna" di Roma e dottorando di Ricerca in Italianistica presso l’Università di "Tor Vergata". Del dicembre 2004 è il suo saggio "Roso Malpelo, Ciaula e altri volti", presente in "Il Volto del Santo", edito dal Consorzio Universitario della Provincia Agrigento.


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http://www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-nostra/MAFIA(cronologia).pdf

Vicende storiche a Siculiana

http://www.giuseppebasile.info/default.htm

Tra le campagne militari cui partecipò il NOSTRO, nel 1860, 1862 e 1866, mancano quelle del 1867 a Mentana e del 1870 a Digione, in quanto la morte lo colse sventuratamente durante la cura dei colerosi nel 1867. Infatti quell'anno il BASILE si trovava a Caprera presso il Generale Garibaldi, quando un'epidemia colerica colpì pesantemente la popolazione di Siculiana. Egli raggiunse immediatamente il suo paese natale perché erano stati colpiti dal terribile morbo i suoi fratelli, Onofrio (sacerdote) e Luigi (farmacista). Mentre Luigi riuscì a salvarsi dalla funesta epidemia, Onofrio perì unitamente al suo valoroso fratello Giuseppe, finendo entrambi in fossa comune, alla stregua di centinaia di altri cadaveri.Poco o niente si conosce della vita privata del BASILE; l'unico documento dal quale traspare una certa situazione personale è una lettera della Contessa Teresita Giusti, di nobile famiglia padovana, indirizzata al NOSTRO. Questo manoscritto, di struggente ardore, mette a fuoco l'esistenza di una relazione amorosa contrastata e prossima all'addio; esso si può considerare come presagio inconscio della morte del BASILE: infatti la lettera reca la data 13 maggio 1867, mentre il NOSTRO morì il 16 giugno 1867. Il Professore Ugo De Maria, citato nelle note bibliografiche , riferiva nel 1942, in una lettera indirizzata agli eredi del Basile,dell'esisteza di alcune lettere a lui scritte dalla Marchesa Martini che fu infermiera dei Garibaldini a Milazzo dove opero' il Basile e che e' ricordata, col titolo nobiliare di Contessa , anche da Montanelli e Nozza nel libro "Garibaldi". A tale proposito sono in corso ricerche per accertare l'esistenza di questo citato epistolarioScrive il De Maria nel suo citato articolo sul Giornale di Sicilia del 29 agosto 1942 " Garibaldi, quando gli giunse la notizia della morte del BASILE ne pianse amaramente e lasciò scritte per lui certe parole che sono la più bella di tutte le epigrafi " e che sono contenute in una lettera inviata a Salvatore Cappello - garibaldino di stirpe palermitana e amico del BASILE - spedita da Monzummanno in data 27 giugno 1867: Mio caro CappelloChi ha testimoniato le cure gentili e filiali che mi prodigarono i miei cari Ripari, Albanese e Basile - durante il pericolo della mia ferita del '62 - capirà quanto dolorosa mi sia la perdita del martire di Siculiana. Modello di patriottismo, di abilità e di valore, il nostro Giuseppe lascia nelle file dei propugnatori della libertà italiana un vuoto immenso, e tra i propugnatori dei figli del Vespro un nome che abbella la storia della nostra redenzione. Io assisterò coll' anima al convoglio funebre dell' amico del mio cuore e fratello d' armi e sonoVostroG. GaribaldiPurtroppo questa lettera faceva parte del gruppo di sei epistole che,come detto, andarono smarrite nel periodo bellico 1940-1945, e che fortunatamente si conserva riprodotta sul Giornale di Sicilia del 29 agosto 1942, già citatoLo storico Gaetano Falzone, nel suo libro "SICILIA 1860" scrivendo del BASILE afferma "… la sua fu una vita dunque intensa, un apostolato civile che non teme confronti. I medici palermitani possono considerarlo il più vivace fra essi e il più generoso di sé…".


Lo storico -poeta di Siculiana, Professore Stefano Bissi ha dedicato due sue liriche al prode Chirurgo Garibaldino e ai Garibaldini Siculianesi.

jeudi 27 mars 2008

Libri, video, musica e multimedia in Sicilia

Libri, video, musica e multimedia in Sicilia
Libri, video, musica e multimedia sulle provincie di:
(AG) Agrigento
(CL) Caltanissetta
(CT) Catania
(EN) Enna
(ME) Messina
(PA) Palermo
(RG) Ragusa
(SR) Siracusa
(TP) Trapani

© 2000 Reti e Sistemi
Seguendo uno dei link sopra riportati verranno presentate le pubblicazioni, i video, le musiche e i prodotti multimediali per ciascuna provincia
È possibile anche ottenere informazioni più particolareggiate utilizzando il nostro motore di ricerca.
Esso consente di selezionare i dati per provincia, per tipo di supporto (libro, video) e per argomento (documentario, folklore, foto, geografia, storia, monumenti, altro).

jeudi 13 mars 2008

mardi 26 février 2008

Notizie Siculiana

http://www.prolocosiculiana.splinder.com/tag/brochure

http://www.proloco-siculiana.it/
e.mail: prolocosiculiana@gmail.com
telefono: 0922815408
Ufficio Informazione Turisti
Piazza Umberto I° (Torre dell’Orologio)
Recapito Postale: Piazza Pier santi Mattarella, 6
92010 Siculiana AG



Storia di Siculiana

La data ufficiale della fondazione di Siculiana risale al 1310, anno in cui Federico Chiaramonte vi edificò un castello che prese il suo nome, sui resti di una precedente fortezza araba, chiamata Kalat Sigul.
Il nome Siculiana deriverebbe, secondo alcuni studiosi, dalle parole latine Siculi Janua che significherebbe Porta dei Siculi e della Sicilia; lo storico Pirro ritiene, invece, che sia nata dalla corruzione delle parole saracene Suq al Jani (mercato di Giovanni) riferendosi allo scalo marittimo vicino che permetteva un intenso traffico commerciale, mentre l’Arezzo si riferisce ai termini arabi Suqu ‘l yuni (mercato dei greci). Siculiana, già ritenuta l’antica Cena romana, è uno dei possibili siti della mitica Camico sicana, in cui il famoso architetto ateniese Dedalo costruì una bellissima fortezza per il re sicano Cocalo e dove il re di Creta Minosse trovò la morte, giunto da lontano per punire il fuggiasco Dedalo.
Lo scalo marittimo siculianese per lunghi secoli fu un importante emporio commerciale, in età romana punica si chiamò Erbesso, sotto gli arabi Tirsat’Abbad e Rahi Bekit, intorno al XVI sec.D.C. Cala Cortina e più tardi semplicemente Caricatore di Siculiana attivo fino alla fine del 1800, oggi Siculiana Marina.

IL S.S.Crocifisso
Il S.S. Crocifisso è il patrono del paese, da secoli venerato dai siculianesi ma anche da numerosissimi pellegrini che nei giorni di festa a Lui dedicati, ritornano a Siculiana per sciogliere i voti “m’piduni” secondo una secolare tradizione. L’origine del culto risale all’incirca alla fine del 1300 inizi del 1500, ed è avvolto nella leggenda: il simulacro era stato commissionato dagli abitanti di Bugio; durante il trasporto,i portatori della statua si fermarono a Siculiana per riposare, posando la cassa sigillata in un angolo del locale. Un cieco del luogo (o uno zoppo secondo altri) sedendosi su quella cassa riacquista la vista, gridando al miracolo: La folla dei siculianesi accorsa, prende il Crocifisso e lo porta in processione nella chiesetta del castello. Da qui, inizia la disputa con i burgitani, che lo reclamano come proprio. Finalmente si arriva ad un accordo: se il Crocifisso trainato da buoi avesse oltrepassato il torrente Catania sarebbe stato ceduto ai burgitani, altrimenti sarebbe rimasto ai siculianesi, per volontà divina. I buoi, dopo pochi metri, tornarono indietro e da allora il Crocifisso, patrono del paese, viene festeggiato nei giorni che vanno dall’1 al 3 Maggio, giorno in cui il simulacro viene portato in processione fino a notte fonda per le vie del paese. Caratteristici sono i bruschi movimenti e le picchiate della vara, che secondo la credenza popolare, vanno attribuiti alla volontà del Santo.

L’Oasi di Torre Salsa
Nel 2000, è stata istituita da parte della Regione Siciliana la Riserva naturale Orientata di Torre Salsa, gestita dal WWF. Si estende da Siculiana Marina (Monte Stella) ad Eraclea Minoa, in un territorio incontaminato di rara bellezza.
Il paesaggio è molto variegato, si alternano falesie di gesso e di strati di argilla, dune sabbiose, i caratteristici “Trubi”, ossia marne bianche composte dai gusci di microrganismi marini e l’ampia zona umida del Pantano. Il mare è limpidissimo e i suoi fondali sabbiosi sono ricchi di flora e di fauna. Le dune solitarie di Torre Salsa sembrano rappresentare un luogo ideale per l’ovodeposizione della tartaruga marina Caretta caretta. Il sentiero natura è lungo circa 4 chilometri e consente l’osservazione di diverse specie: gruccione, corvo imperiale, gabbiani, occhiocotto, cuculo dal ciuffo e falco pellegrino, che qui vi nidifica. Nel cuore della Riserva, sulla sommità di un piccolo promontorio, domina la Torre Salsa.

Come raggiungere Siculiana
Il paese di Siculiana, si trova lungo la strada statale 115, ad appena 15 Km dalla Valle dei Templi, nelle vicinanze sia di Eraclea Minoa che di Sciacca. Dall’aeroporto di Palermo dista 175 Km, da percorrere prima in Autostrada A29 fino a Castelvetrano e poi proseguendo per Agrigento sulla S.S.115. Dall’aeroporto di Catania, invece, bisogna prendere l’Autostrada Catania-Palermo fino a Caltanissetta, continuare sulla S.S.640 fino ad Agrigento e percorrere poi la S.S. 115 in direzione Sciacca.

I Silos


Nella parte meridionale del Monte San Giuliano o Monte del Caricatore di Siculiana, si possono ancora notare alcuni ruderi di interesse archeologico e monumentale, ossia i silo-granari, scavati nella roccia calcarea per la conserva del grano e di altre mercanzie, oggetto di traffici commerciali. Questi capienti depositi ed i ruderi di antichi magazzini, un tempo erano protetti da una torre di presidio posta sullo stesso monte facendone un fortilizio (torre Felice). Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo fascista, alcuni di questi silo-granari furono nuovamente utilizzati per il loro originario scopo, ovvero la conserva del grano e di altre derrate alimentari da destinare al frazionamento popolare. In tempi più recenti, alcuni di questi silo-granari sono stati riempiti con pietrame e materiale di risulta. Oggi, invece, l’antico Caricatore è stato rovinato e trasformato quasi completamente per opera dell’uomo e dei fenomeni atmosferici, divenendo soltanto testimonianza di un passato ormai dimenticato.




Necropoli Cantamatina Età del bronzo, Eta romana tardo antica.
Le necropoli

Dall’indagine archeologica condotta da Alphonse Doria Presidente della Pro loco di Siculiana, sono state rinvenute 11 necropoli; tra cui quelle di più facile accesso e nella prossimità del paese sono le necropoli di Siculiana Marina, Lo Mbiso e Cantamatina. A Siculiana Marina su un bancone roccioso risultano scavate 8 tombe ad arcosolo di età romana tardo antica in un discreto stato di conservazione; in località Lo Mbiso i loculi rinvenuti sono stati invece tre, sempre di età romana tardo antica. La necropoli di Cantamatina è caratterizzata dal rinvenimento di frammenti ceramici della prima età del bronzo, frammenti di ceramica medievale, e sei tombe ad arcosolo della medesima età delle precedenti.

HANNO COLLABORATO:
Le volontarie del servizio civile della Pro Loco Siculiana anno 2006-7
Anna Rita Gagliano; Maria Carmela Tavormina; Rosaria Paceniza
Franco Lo Presti
Alphonse Doria

http://www.lasicilia.it/index.php?id=178

http://sicilia.indettaglio.it/ita/index.html

Summertime, Siculiana Marina

http://fr.youtube.com/watch?v=V9zjppCkWvA2

http://www.siculiana.net/uploads/File/200703-indaginearcheologicasiculiana.pdf

mercredi 2 janvier 2008

Sono la scuola



Sono la scuola

madre dei bimbi,

dei giovani,

nonna degli adulti,

trisavola dei secoli.

Sono sempre con me

le vocali,

le consonanti

e i numeri

da zero fino a nove,

sempre eterni,

come eterne sono

le note musicali,

sempre sette

e componibili

ne la grande infinita

gamma dei suoni.

Sono il sapere,

il cibo della vita,

la luce dello spirito,

e fuori di me, o ragazzi,

è il buio.

(L'ultimo ieri

Voci dell'anima all'alba del terzo millennio)

Stefano Bissi